Non è difficile capire perché la polizza assicurativa RCA è la meno amata dagli italiani. Basta guardare i numeri! Nelle grandi città, per un diciottenne neopatentato il costo della polizza può arrivare a superare facilmente i mille euro. Numeri a parte, potrebbe comunque essere interessante capire da dove nasce l’obbligo di stipulare la polizza Responsabilità Civile.
L’invenzione della macchina e la sua diffusione
Nel 1864 Innocenzo Manzetti, scienziato e inventore italiano, introduce sulle vie di Aosta la prima autovettura operata da un motore a vapore a combustione interna, come riportato da alcuni giornali dell’epoca. Si trattava però di poco più di un prototipo. Nel 1888 Karl Benz introduce la prima autovettura operata da un motore a petrolio, ma sarà solo con il XX secolo e in particolare in seguito alla seconda Guerra mondiale che l’automobile diventerà di uso comune.
La diffusione dell’auto e l’introduzione dei primi codici stradali porterà inevitabilmente anche all’introduzione delle prime polizze RC obbligatorie. Sarà proprio la Danimarca, il paese di origine di House of Banks, a rendere le polizze RC auto e moto obbligatorie per la prima volta nel 1918, seguita poco dopo dagli altri paesi del nord Europa.
La polizza RCA in Italia
L’Italia aspetterà invece fino all’inizio degli anni ‘60 prima di rendere la polizza Responsabilità Civile obbligatoria per legge, insieme a gran parte degli altri paesi europei. L’obbligatorietà entra nel dibattito pubblico a causa del grande numero di auto che inizia a circolare sulle strade e, quindi, agli incidenti stradali causati a terze parti. Come riportato anche dall’edizione del 4 aprile 1959 de La Stampa, la proposta di legge iniziale apre un grande dibattitto tra il governo di allora e l’industria automobilistica, preoccupata in particolare dell’impatto economico che una simile proposta avrebbe sull’economia.
L’assicurazione RC è diventata quindi obbligatoria in quanto proteggere le persone da gravi perdite finanziarie causate da terzi in seguito a incidenti stradali. L’assicurazione protegge, però, anche il guidatore che ha causato il sinistro stradale, perché spetta alla compagnia assicurativa compensare i danni causati agli altri: è più economico assicurarsi che pagare di tasca propria la controparte in caso di incidente stradale.
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